GLI AMBIENTI COSTIERI SABBIOSI
In linea generale le principali tipologie di ambiente costiero sono:
· Foci, estuari e delta fluviali
· Spiagge e dune sabbiose
· Zone umide costiere salmastre
· Stagni, acquitrini e pozze salmastre
· Velme e barene
· Scogliere rocciose e spiagge ciottolose
· Ambienti artificiali quali porti, darsene, ecc..
Le ghiaie, le sabbie, i limi e le argille prodotti dall’erosione delle
terre emerse arrivano al mare portate dai fiumi. Il mare poi grazie alle
onde ed alle correnti ridistribuisce i sedimenti lungo la costa dando origine
e forma alle foci dei fiumi, alle spiagge, alle dune ed alle lagune costiere.
La foce è l’ultimo tratto del fiume; quello in cui l’acqua
dolce esce dal fiume ed entra nel mare. Si usa il termine “estuario”
quando il fiume sfocia direttamente in mare attraverso un unico ramo.
Si usa invece il termine “delta” quando il fiume sfocia in mare
attraverso più rami fluviali, generalmente disposti a triangolo,
o meglio a ventaglio (da qui il nome “delta” derivato dall’omonima
lettera greca, adottato per la prima volta da Erodoto a proposito della
foce del Nilo).
Estuario del fiume Adige _(104) |
Delta del Po _(100)
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Delta del Nilo _(100)
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Estuario _(103) |
Delta _(103)
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Schema generale di un delta _(100)
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Schema generale di un delta:
1) Alveo alluvionale terminale del fiume
2) Apparato deltizio subareo
3) Aree paludose e piane tidali
4) Prodelta prossimale
5) Prodelta distale
Tratti evolutivi di geomorfologia costiera
linea di costa iniziale e barra
sommersa
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creazione cordone litoraneo e lagune
costiere
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insabbiamento e consolidamento
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nuova linea di costa
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_(102)
I delta dei fiumi, gli estuari e le lagune costiere rappresentano i due
estremi opposti dell’evoluzione geomorfologica del litorale.
§ I delta sono sistemi dominati dal fiume, che apporta più materiali
sedimentari di quanti il mare riesca a sottrarne con la propria azione.
Costituiti da vaste estensioni di terra leggermente emersa al di sopra del
livello del mare, si formano quando il mare è poco profondo ed il profilo
della costa poco inclinato. In tali casi il fiume sfocia in mare mediante
diversi rami fluviali disposti a ventaglio. Usciti dalle bocche di foce
i sedimenti trasportati in mare si accumulano in corpi sedimentari che vengono
continuamente rielaborati dal moto ondoso, dalle maree e dalle correnti.
Grazie alla ridistribuzione marina dei sedimenti fluviali spesso vengono
a crearsi dei cordoni sabbiosi paralleli alla costa, che possono poi accrescersi
ulteriormente grazie all’azione di accumulo del vento e delle piante colonizzatrici.
Se lungo una spiaggia, ed in particolare nei pressi della foce di un fiume,
il bilancio sedimentario costiero è positivo, ovvero il fiume porta più
sedimento di quanto il mare riesca ad asportarne, nuovi cordoni si aggiungono
ai precedenti e venendosi a creare fasce emerse e cuspidi deltizie che progrediscono
verso il mare. Se invece tale bilancio è negativo, ovvero il mare asporta
con le sue onde e correnti più sedimento di quanto ne viene portato dal
fiume, questi accumuli vengono sistematicamente erosi e smantellati.
_(100)
§ Gli estuari e le lagune costiere sono invece sistemi dominati dal
mare.
Mentre negli estuari i sedimenti fluviali vengono prontamente e definitivamente
portati via dal mare, nel caso delle lagune costiere, individuabili come
estesi specchi d’acqua costieri aperti e poco profondi, i sedimenti precedentemente
sottratti dal mare alle foci fluviali e/o ad altre zone di spiaggia, vengono
trasportati e depositati altrove, andando ad accumularsi e quindi a costituire
dei cordoni sabbiosi, prima sommersi e poi pian piano emergenti, che col
passare del tempo crescono sempre più fino a chiudersi, generando le lagune
costiere appunto, cioè degli specchi d’acqua salata fisicamente separati
dal mare.
Altre volte invece succede che il mare erode la spiaggia e la duna costiera
retrostante andando poi a sommergere i tratti terrestri interni situati
al di sotto del livello del mare e generando così una o più lagune interne.
In pratica mentre le lagune costiere sono situate in mare, le lagune interne
si ritrovano nell’entroterra, dietro la linea di costa.
§ Esistono naturalmente anche le lagune deltizie.
Si formano quando il delta, avanzando verso mare, crea cordoni e scanni
sabbiosi che vanno a circondare e poi a racchiudere alcuni tratti della
zona sottocosta come, per esempio, la Sacca di Goro (FE). Successivamente
se il delta continua ad accrescersi e le comunicazioni con il mare si chiudono,
la laguna può lasciare il posto ad uno stagno retrodunale in cui,
se l’apporto di acqua dolce prende progressivamente il sopravvento
su quello dell’acqua marina, può formarsi un lago costiero.
Se invece rimane un canale di comunicazione con il mare e quindi il lago
rimane almeno in parte salmastro si creano delle saline. Le saline sono
definite come dei laghi costieri poco profondi collegati al mare da dei
canali che vengono gestiti dall’uomo in modo da favorire l’evaporazione
dell’acqua e la conseguente deposizione del sale. Un esempio tipico
sono le saline di Cervia (RA). Le valli salmastre infine sono laghi costieri
salmastri più ampi e profondi dei precedenti, dotati di canali di
comunicazione con il mare, gestiti dall’uomo in modo da potervi praticare
la pesca e l’allevamento ittico quali per esempio le valli di Comacchio
(FE).
Delta del Po (FE) |
Laguna di Venezia (VE)
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Lagune di Orbetello (GR)
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delta fluviale
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laguna
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tombolo
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Sacca di Goro (FE) |
Valli di Comacchio (FE)
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Saline di Cervia (RA)
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laguna deltizia
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valli salmastre
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saline
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_(107)
Le zone umide (sia dolci che salmastre) sono state definite come “le aree
palustri, acquitrinose o melmose o comunque specchi d’acqua, naturali o
artificiali, permanenti o temporanei, con acqua ferma o corrente, dolce,
salmastra o salata, compresi i tratti di mare la cui profondità non ecceda
i 6 metri con la bassa marea” durante la Conferenza internazionale di Ramsar,
Iran, del 1971.
Da qui, le zone umide salmastre comprendono tutti i corpi idrici costieri
in cui si mescolano le acque dolci continentali e quelle salate marine dove,
a seconda delle maree e della portata dei fiumi la salinità assume di volta
in volta diversi valori di salinità intermedi.
Delta del Po, foce del Po di Goro (FE) _(105)
Le Valli di Comacchio (FE) _(106)
Le saline di Cervia (RA) _(35)
Classificazione dei sedimenti e dei suoli in base alla loro granulometria.
_(100)
Diametro medio delle particelle di sedimento
FANGO
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Argilla
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< 1/256 mm
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Limo
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[1/256 - 1/64] mm
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SABBIA
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Sabbia fine
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[1/64 - 1/4] mm
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Sabbia media
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[1/4 - 1/2] mm
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Sabbia grossolana
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[1/2 - 2] mm
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GHIAIA
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Granuli
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[2 - 4] mm
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Ciottoli
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[4 -256] mm
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