L’ambiente costiero rappresenta il confine tra la terra ed il mare ed è
un sistema naturale molto complesso, con un equilibrio estremamente dinamico
dipendente dalle interazioni di terra e fiumi, mare ed atmosfera. Questo
equilibrio è soggetto a continue variazioni derivanti sia dal mutare dei
fattori naturali che ne presiedono l'esistenza che dall'azione dell'uomo.
Esso è quindi indissolubilmente connesso sia alla rete fluviale retrostante
che con il suo apporto sedimentario alimenta le spiagge, che al territorio
stesso, alla sua urbanizzazione e pressioni antropiche.
L’intensa antropizzazione delle coste a fini turistici rappresenta uno
dei fattori di rischio più elevati per la stabilità dei litorali. La nascita
di centri balneari, di villaggi residenziali o di porti turistici ha comportato
ovunque profonde modificazioni della fascia costiera, decretando, in particolare,
il progressivo smantellamento di quei sistemi dunali costieri che si presentavano
ancora molto diffusi in Italia fino ad epoche recenti.
Ma ad accelerare i fenomeni di instabilità ha concorso in misura rilevante
anche il prelievo indiscriminato di materiale dal letto dei corsi d’acqua,
che ha causato un grave impoverimento dell’apporto solido dei fiumi al mare.
Altrettanto significative sono state le attività che hanno indotto fenomeni
di subsidenza. L’abbassamento del suolo può essere legato, infatti, a cause
naturali, quali i processi tettonici, i movimenti isostatici o le trasformazioni
chimico-fisiche dei sedimenti, ma anche a cause direttamente collegate agli
interventi dell’uomo, quali lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere,
il non corretto sfruttamento di idrocarburi o le bonifiche agricole.
Di fronte alla gravità che il fenomeno dell’erosione delle coste ha assunto
nel nostro Paese, occorre evidentemente cambiare registro e limitare all’indispensabile
la pratica costosa e di dubbia efficacia degli interventi di tipo ingegneristico.
Trattare con più rispetto il suolo e le risorse naturali diventa un’esigenza irrinunciabile, ma soprattutto occorre dare maggiore spessore e concretezza ai principi del turismo sostenibile che finora, soprattutto nel caso dell’ambiente marino e costiero, hanno stentato a farsi strada e a tradursi in azioni e comportamenti responsabili e coerenti.