La vegetazione presente negli ambienti costieri dell’Emilia Romagna
è caratterizzata specie vegetali psammofile e specie alofile.
Le specie psammofile sono in grado di sopravvivere su suoli
sabbiosi a scarsa ritenzione idrica e caratterizzano gli ambienti della
spiaggia e delle dune che normalmente, grazie al dilavamento dell'acqua
piovana, presentano di solito valori di salinità poco elevati.
Le specie alofile invece sono tolleranti ad elevati valori
di salinità e sono quindi tipiche delle zone umide salmastre.
1 - LA VEGETAZIONE DELLE DUNE
Le piante psammofile hanno particolari adattamenti morfologici e
fisiologici che permettono loro di vivere nei suoli sabbiosi:
-Radici molto sviluppate per poter raggiungere in profondità l'acqua
che scarseggia in superficie.
-Resistenza all'ambiente salmastro, ai cristalli di sale minutissimi trasportati
dai venti che possono smerigliare le gemme e le foglie delle piante.
-Generalmente basse o presentano un portamento prostrato per opporre al
vento una resistenza limitata.
-Germogli che si trovano a diverse altezze per evitare il completo seppellimento
da parte della sabbia portata dal vento.
-Foglie con una colorazione chiara per proteggersi dai raggi del sole.
-Superficie delle foglie ridotta al minimo ricoperte da una leggera peluria
per evitare un'eccessiva traspirazione, (una perdita d'acqua infatti potrebbe
essere letale).
-Accumulo di acqua nelle foglie che hanno spesso aspetto carnoso (crassulenza).
-Ridotta traspirazione, per evitare l’eccessiva evaporazione causata
dal forte irraggiamento solare
Il loro habitat è rappresentato dagli ambienti sabbiosi delle spiagge e delle dune costiere. _(110)
L'AMBIENTE DUNALE COSTIERO
2 - LA VEGETAZIONE SALMASTRA
Le piante alofile (o alofite) sono vegetali dotati di adattamenti
morfologici o fisiologici che ne permettono l'insediamento su terreni salini
o alcalini.
Le proprietà generali di queste piante consistono nell'elevata resistenza
alla siccità e nella capacità di assorbire l'acqua a potenziali
molto bassi, di accumulare sali nei tessuti e/o di eliminarli con uno specifico
apparato ghiandolare, di ridurre l'intensità della traspirazione,
di resistere a cospicui assorbimenti di sodio.
I principali meccanismi di adattamento delle piante alofite alla elevata salinità sono tre:
-lo sviluppo di resistenza all'entrata del cloruro di sodio nella cellula
(presente in varie specie di Artemisia)
-l'accumulo del cloruro di sodio entro i vacuoli cellulari (tipico di molte
specie di Chenopodiaceae)
-l'eliminazione del cloruro di sodio mediante cellule secretrici presenti
nel fusto e nelle foglie (utilizzato da varie specie di Limonium)
Il loro habitat è rappresentato da suoli che per fenomeni di risalita capillare o per inondanzioni periodiche o permanenti accumulano cloruro di sodio e altri sali neutri oppure sali basici del sodio (carbonato e bicarbonato di sodio). Si rinvengono perciò nei deserti, in particolare nei deserti salati, nelle zone umide costiere (stagni e paludi salati e lagune). Possono inoltre rientrare nella composizione della vegetazione psammofila, anche se non sono essenze esclusive di queste associazioni.
L'AMBIENTE RETRODUNALE SALMASTRO
3 - LE SUCCESSIONI VEGETAZIONALI